SAN CATALDO – E’ ritenuto il momento di più alta religiosità tra i riti pasquali della settimana santa sancataldese. Dalle 21 a mezzanotte parte il giro delle sette chiese con San Giovanni e l’Addolorata, i due simulacri sorretti a spalla dai devoti “portatori”. La suggestiva processione partirà dalla chiesa San Giuseppe, dopodiché San Giovanni e l’Addolorata cominceranno la ricerca del Cristo morto fermandosi per sette chiese: Maria Santissima della Catena, Santo Stefano, Santa Lucia, Rosario, Purgatorio, Madonna delle Grazie. Alla fine, come vuole un antichissimo e consolidato rito, quello della “pietà”, il Cristo viene fatto trovare nel cataletto della Chiesa Madre ed entro la mezzanotte, momento in cui la processione dei due Santi si conclude. La ripresa è prevista per l’indomani alle prime luci del mattino quando alle 7 i due simulacri vengono riportati in processione alla presenza del Vescovo che in un silenzio di preghiera, insieme alle confraternite, sfilerà fino alla Chiesa di San Giuseppe. Qui il vescovo Mario Russotto si affaccerà da uno dei balconi della piazza per fare una riflessione. Ed è proprio in piazza San Giuseppe che San Giovanni e l’Addolorata incontreranno Gesù nel cataletto. A quel punto la banda musicale, in un momento di altissima spiritualità, intonerà il pianto di Maria. Il simulacro del Cristo sarà infine portato al Calvario dove rimarrà fino alla fine della rappresentazione della Scinnenza, la cui organizzazione quest’anno è stata affidata all’associazione Amico Medico, e condotto nuovamente in Chiesa Madre.
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Peccato che ormai da diversi anni la banda musicale presente non riesca a trasmette la tradizionale emozione durante l'esecuzione del pianto di Maria.
Spero che gli organizzatori ase ne rendanon conto. un peccato rovinare così tutto per una esecuzione maldestra del momento di più sentita pietà popolare.