Un successo di pubblico che premia l’ottima organizzazione, e quindi anche la riuscita, della rappresentazione. L’Associazione “Amico Medico” ha raggiunto tutti i traguardi prefissati, che non erano semplici da rendere concreti: tutta la rappresentazione ha puntato a tenersi distante dagli eccessi, a partire dal corteo, misurato ed equilibrato anche nel numero di persone coinvolte; la prova degli attori ha passato egregiamente l’esame, benché non fosse in dubbio vista l’esperienza di chi vi partecipava; azzeccate, equilibrate e studiate a dovere le registrazioni vocali che hanno dato dignità e nuova luce al testo di Francesco Medico e “Uno di Gioiosa Jonica” con interpretazioni che non ne hanno fatto sentire il peso di un linguaggio distante dagli usi moderni. Il tutto condito dalla regia avveduta e sapiente di Aldo Lazzara, che ha mostrato di avere le idee chiare e saperle realizzare. Il regista si è anche concesso qualche piccola licenza, ma mai sopra le righe, con un piccolo risvolto carico di significato: accanto a Gesù, già condannato e in corteo con la croce, un uomo di colore (Israel Iduwe).
Alla riuscita ha contribuito il lavoro di “Dietro le Quinte” di Aldo Miserandino, che ha fornito costumi impeccabili e il solito professionale e inappuntabile servizio luci e audio, beneficiato anche da una registrazione a regola d’arte fatta negli studi di Rec-Studio di Aldo Giordano.
La scelta della Commissione nominata dall’Amministrazione comunale, coraggiosa e che non ha mancato di generare polemiche (quasi inevitabili in luoghi come San Cataldo), è stata pienamente ripagata da una rappresentazione sobria nel complesso ma di impatto emotivo elevatissimo, che non ha mancato di coinvolgere il pubblico presente. Il prossimo appuntamento per la “Crocifissione di Gesù”, di scena venerdì a Piazza del Calvario.
Alberto Di Vita
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Anche a me non è piaciuto granchè la processione del mercoledì santo per svariati motivi...ciò che affascina la gente ma sopratutto ai turisti è il corteo che sfila, è stato tutto dimezzato dal popolo ai soldati... preferivo i costumi che ci sono stati negli anni passati. oltre a chi ha sfilato con l'orologio c'è chi aveva tatuaggi...ma stiamo scherzando?L'organizzazione doveva curare chi poteva cimentarsi in determinati ruoli e adeguare il giusto costume per coprire questi tatuaggi. Era bello quando Gesù insieme al corteo e ai soldati raggiungeva il calvario... è da lì che il Venerdì Santo si riprende la rappresentazione e non al Convento con quel canto (a mio parere fuori luogo), la gente ha addirittura applaudito!!!Gesù con la croce sulle spalle e la gente che applaude l'esibizione della cantante.Mah!Invece carina la "Scinnenza", l'idea di far fare la comparsa al cavallo e aver preso parte alla recitazione la figura di "San Giuvannuzzu".
veramente cambiano gli interpreti ma non cambia il risultato!...è stato tutto uguale al solito!!!....ma come potete parlare in questi termini di una farsa in playback?....bravi a reistrare, forse, ma dove era la sapienza registica, la bravura degli attori?....ho assistito dall'inizio alla fine ed è stato una ennesima pacchiana dimostrazione di come non si dovrebbero fare queste cose.....tutto fasullo ed irreale, l'atmostera, la prova degli attori (non capisco perchè si ostinano a definire così delle persone che fanno solo i pesci)...e meno male che i costumi erano impeccabili, per non parlare di chi ha sfilato con l'orologio......