Primo Angelus di Papa Francesco:”Buona domenica, buon pranzo”

ROMA – “Se il Signore non perdonasse, il mondo non esisterebbe. Il Signore non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci dimentichiamo di chiedere il perdono”. Poche parole, a braccio, quelle pronunciate da Papa Francesco prima dell’Angelus. Poche parole ma di grande effetto e semplicita’, come del resto il Pontefice, ci sta abituando. Una piazza San Pietro gremita di gente, oltre 150mila persone, lo aspettava.
Lui ama il popolo e lo dimostra.
Prima dell’Angelus ha celebrato messa nella piccola parrocchia di Sant’Anna in Vaticano (rito concelebrato con il parroco padre Bruno Silvestrini, il cardinale Angelo Comastri, vicario per il Vaticano e il cardinale Prosper Grech, dell’Ordine agostiniano che regge la chiesa di S.Anna). Anche qui la semplicita’ di Papa Francesco ha colpito chi si accalcava dietro le transenne, all’uscita del Vaticano.

Il Papa ha anche chiamato a un certo punto all’altare un sacerdote missionario in Uruguay, don Consalvo, per indicarlo come esempio di presenza misericordiosa della Chiesa tra i ragazzi e le ragazze di strada.
Papa Bergoglio dopo aver voluto salutare uno per uno i fedeli nella parrocchia (tra i quali c’erano anche i familiari di Emanuela Orlandi) “rompendo” tutti gli schemi, si e’ affacciato in strada, stringendo mani, baciando i bambini e scambiando qualche parola con coloro che lo acclamavano con cori da stadio. Ha rifiutato ancora una volta l’auto ufficiale e chiesto ancora una volta di pregare per lui, “il vescovo di Roma”.

Invito questo rivolto anche durante l’Angelus, in cui ha commentato il brano evangelico dell’adultera, sottolineando quanto la Misericordia divina possa “cambiare il mondo”. Nel Vangelo, da Gesu’ “non sentiamo parole di disprezzo, condanna ma soltanto parole di amore, di misericoria che invitano a conversione. Questo e’ il volto di Dio, quello di un Padre Misericordioso, che ha sempre pazienza”.
“Sentire la Misericordia cambia tutto – ha detto – e’ il meglio che noi possiamo sentire. Un po’ di Misericordia rende il mondo meno freddo e piu’ giusto”. “Abbiamo bisogno di capire questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza con i nostri peccati, come dice Isaia se ‘fossero rossi come lo scarlatto li rendera’ bianchi come la neve'”, ha aggiunto. Papa Francesco ha anche citato il libro del cardinale Kasper (“non faccio pubblicita’ ai miei cardinali”, ha scherzato) proprio sulla Misericordia e ha raccontato di quando una ‘nonna’ (cosi’ in Argentina affettuosamente chiamano gli anziani) voleva confessarsi e gli disse: “Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe”.

Parole, ha commentato il Papa, degne di chi ha studiato teologia perche’ “li’ e’ la Sapienza”. E dopo la preghiera ha ricordato le proprie origini italiane, precisando pero’ che oggi “siamo una sola famiglia” e “piazza San Pietro ha le dimensioni del mondo”. Infine con grande semplicita’ ha augurato “buona domenica e buon pranzo”. Nessun saluto nelle altre lingue ma questo non dispiace ai numerosissimi fedeli argentini che anzi ribadiscono: “Questo e’ un grande Papa. Da miracolo”.

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