Un numero certo purtroppo manca, ma secondo delle stime, più di mille visitatori hanno varcato l’ingresso del Presepe vivente la sera di Santo Stefano. In effetti si sono registrate lunghe code all’ingresso. Questo dà la misura di quanto l’evento abbia attirato un pubblico di visitatori variegato: bambini, adulti e persone anziane. A prescindere dai numeri, i ragazzi del gruppo “Noi giovani di Mussomeli” hanno ottenuto un primo successo: avere fatto rivivere un lembo del centro storico fin troppo dimenticato, e che si estende dalla chiesa del Carmelo fino al Santuario della Madonna dei Miracoli. Nelle case abbandonate (purtroppo la maggioranza), sono stati ricreati antichi laboratori e vecchi mestieri. Insomma, oltre alla ricostruzione vivente di un presepe, il grande merito di questi ragazzi è quello di avere riacceso i riflettori sul ventre della città, sui meandri di un centro storico che merita ben altro. Soddisfatti gli organizzatori. “Il nostro allestimento- dice Mario Bertolone- è stato molto apprezzato, sappiamo che sono arrivati visitatori anche dai paesi vicini. Dobbiamo dire grazie anche al tempo che è stato clemente”.