Mussomeli, il Natale: “Chi l’ha visto”?

MUSSOMELI- A grandi passi si avvicina il Natale e, nonostante la sacralità del periodo, non si percepisce ancora quello che i cattolici definiscono periodo d’Avvento. Almeno da un punto di vista prettamente materiale e consumistico. La crisi c’è…. è innegabile. Ma soprattutto c’è crisi di inventiva e totale assenza di propositività. Le luminarie in giro per il paese, danno più il senso della rassegnazione che della festa. Anche in alcune chiese c’è totale assenza di creatività. Alcune chiese, ad esempio, hanno sostituito quello che è sempre stato, da tempo immemore, il bel presepe costruito con una fredda, quasi “isolata” natività che passa totalmente inosservata agli occhi dei fedeli. Presi dai problemi di tutti i giorni, massacrati dal problema gravissimo della mancanza di lavoro oramai quasi cronica, “anglofonizzati” da spread, spending review, Standar & Poors vari che ci toccano da vicino pur essendo lontani da noi anni luce, abbiamo dimenticato tutti che il Natale è sempre stato sinonimo di gioia e di festa anche soprattutto quando la fame era un problema di tutti e non faceva distinzione alcuna. I racconti dei nostri genitori, l’immenso patrimonio che hanno provato, e provano  a tramandarci attraverso storie che “d’imperio” dovremmo tramandare ai nostri figli, diventano inevitabilmente vicende senza senso. E così, non sentiamo più la necessità del “triduo” dei novenari che pur negli ultimi anni si era comunque rinnovato e messo al passo coi tempi, allietando e trasfondendo quell’armonia propria del Natale. Non riteniamo opportuno addobbare, con arance e mandarini, le edicole votive nonostante i costi irrisori o spesso pari a zero. Riteniamo superfluo fare il presepe o l’albero, in base ai gusti ed alle tradizioni familiari. Ho provato ad immaginare un presepe in cui i personaggi tradizionali fossero sostituiti da rappresentanti istituzionali vari e politici locali. Li ho visti li, nella loro posizione naturale di “pupi”, quindi di statue, senza che potessero rendere quel presepe, non dico divertente ma quanto meno diverso. Anche nella mia immaginazione, costoro sono rimasti perfettamente anonimi ed insignificanti pur avendo un ruolo di primo piano in un contesto importante come quello religioso. Così ho provato a riposizionare i sopracitati nell’altrettanto fantastico albero frutto della mia “follia natalizia”. Incredibilmente li, ognuno di loro ha trovato la perfetta collocazione tra gli addobbi classici che adornano il simbolo pagano per eccellenza del Natale. Non capivo perché. Poi ho trovato la risposta: tra una palla e l’”altra” non c’era differenza alcuna. Buon Natale a tutt

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