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Beni culturali: incassi spariti, la Sicilia chiede 42 Mln a Novamusa

Michele Spena

Beni culturali: incassi spariti, la Sicilia chiede 42 Mln a Novamusa

Mer, 26/12/2012 - 11:53

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PALERMO – La Regione siciliana presenta un conto salatissimo di 42 milioni di euro alla societa’ Novamusa, il cui ex manager, Gaetano Mercadante, nelle scorse settimane e’ stato arrestato con l’accusa di essersi impossessato di 19 milioni di incassi dei siti culturali dell’Isola. Cifra che secondo il governatore Rosario Crocetta, che ha nei fatti bandito Novamusa da tutti i siti e musei di cui ha gestito il servizio di biglietteria, ammonta in realta’ a oltre 40 milioni. “Mi e’ pervenuta dalla Regione – rivela Elia Fiorillo, il nuovo amministratore unico di Novamusa, nella lettera inviata a Crocetta – una nota in cui ci intima il pagamento di circa 42 milioni di euro. In questo modo, saremo costretti a licenziare, senza un confronto fra le parti e nonostante l’arbitrato in corso”.
Sono quaranta i dipendenti siciliani di Novamusa (10 a Messina, 13 a Siracusa e 17 a Trapani). Tra i siti gestiti il Teatro Antico di Taormina, il Parco Neapolis, l’Orecchio di Dionisio, il Museo regionale Paolo Orsi e il Castello Maniace di Siracusa, i parchi archeologici e di Segesta e Selinunte, nonche’ il Museo del Baglio Anselmi di Marsala. “Da pochi giorni – scrive Fiorillo nella lettera – sono diventato amministratore unico di Novamusa e mi trovo ad affrontare una situazione di grande difficolta’, dovuta soprattutto ai tanti dipendenti che saro’ costretto, nei prossimi giorni, a licenziare. Sono convinto che, se avessimo avuto la possibilita’ di confrontarci, avremmo avuto modo probabilmente, al di la’ delle carte bollate, di trovare un percorso comune per difendere l’occupazione, senza ovviamente compromettere le reciproche posizioni”. Fiorillo spiega che e’ in corso un arbitrato, tra la Regione Siciliana e Novamusa, “per l’accertamento di inadempienze della Regione che hanno innescato il meccanismo perverso delle ipotetiche inadempienze rivendicate oggi dalla Regione siciliana a carico di Novamusa”. La lettera e’ stata inviata anche alla Corte dei Conti. “Forse e’ il caso – e’ l’invito rivolto a Crocetta – che lei chieda conto dei soldi, tanti, che Novamusa ha rimesso nelle casse regionali e di cui, dalla sua nota non risulta alcuna traccia”.