CALTANISSETTA – Tanti dottori al capezzale del moribondo ( il centro storico). Tra loro anche quello che ha già deciso la cura per tentare la resurrezione, e cioè il Sindaco (prescrizione medica: riqualificazione del centro storico), così la chiamano,quando si vuole procedere a rimuovere quello che la Storia ha creato. Adatto ai tempi moderni. E allora tutto si stravolge, tutto si distrugge,quello che hanno fatto i vostri Avi, è considerato superato. Sembra che tutto ciò che è passato remoto non abbia in questo luogo alcuna ragione di esistere. Allora viene da pensare che mentre in molti casi il degrado di zone,quartieri, spazi pubblici è dovuto all’inerzia della pubblica amministrazione,riguardo al vecchio paese il pericolo è invece rappresentato proprio dagli interventi urbanistici. Ora le domande che si pongono dinanzi agli occhi dei semplici ed attoniti cittadini, impotenti di fronte al moto perpetuo del “cambiamento ad ogni costo”, sono le seguenti: era veramente necessario e prioritario procedere alla riqualificazione della piazza, viste le altre innumerevoli emergenze che la città lamenta? Questa piazza, così “riqualificata”, è davvero più bella della precedente? Chi ci restituirà la Storia e la Tradizione, adesso che qualcuno ha deciso per tutti di accantonarla in via definitiva? Quale prezzo devono ancora pagare i cittadini per tutto il passato sepolto sotto metri cubi di cemento chiamato “modernità”? Quale infausto ruolo c’è da assegnare a chi poteva fermare i lavori di “riqualificazione” ed invece si è “lavato le mani” davanti al furore della contemporaneità, ovvero la Sovrintendenza ai Beni Culturali? Chi ci dice che domani un nuovo Campisi non vorrà smantellare qualche altro bene prezioso della nostra Storia civica? E se quello del corso Umberto sarà un danno limitato alla sproporzione tra costi e risultato, lo scempio del resto sarà irrimediabile.
Giuseppe Curcio