Ogni detenuto ha realizzato quattro vignette che hanno trattato tematiche quali il sovraffollamento delle carceri, il poco rassicurante servizio sanitario, i colloqui con i familiari, i rapporti con i figli, il reinserimento nella società, la politica e il sistema carcerario, lo scontare una pena per reati commessi da altri.
Seppur nel breve tempo a disposizione ( otto lezioni di circa due ore ciascuna), i partecipanti al laboratorio hanno realizzato, anche se in maniera elementare, dei personaggi originali a cui hanno affidato un messaggio da trasmettere che gli ha permesso di tirar fuori frustrazioni, sofferenze, malessere ma anche voglia di sperare in un futuro migliore. “ Alcuni di loro – dice Lello Lombardo – per l’ ironia e la sintesi dei concetti espressi possono cimentarsi benissimo, affinando la tecnica grafica, verso la tortuosa strada che porta a fare il vignettista : alcune delle loro vignette sono senz’altro più belle di quelle che ho realizzato io per tale evento anche perché, sicuramente, sono più sentite “.
Diverse vignette mettono in evidenza quello strano rapporto che lega carcerati e carcerieri; il condividere lo stesso luogo (anche se da prospettive di ruoli e logistiche diverse) , fa emergere un intreccio di disagi, presenti in tutte e due le categorie.
All’inaugurazione sarà presente, anche, l’on. Rita Bernardini membro della II^ commissione Giustizia della Camera.
Il pubblico, molto probabilmente, avrà l’occasione di vedere la mostra; infatti, vi sono delle richieste per portare tale evento “oltre le mura” della Casa di Reclusione.