MUSSOMELI- Da attivista della Pro-Loco ad attore in continua formazione. Questa è sintesi la storia di Gero Alessi che proprio in questi giorni debutterà al teatro Oneiros di Milano con un lavoro drammaturgico dal titolo “ Soledades “ con la regia di Gloria Leoni. Quella di Gero Alessi è una carriera artistica che, seppur con molta fatica, è in ascesa. Molte sono le difficoltà che incontra Gero per ottimizzare al massimo il tempo a sua disposizione, saggiamente diviso tra il lavoro di infermiere e la passione per il cinema ed il teatro. Già lo scorso anno Gero ha avuto un piccolo ruolo nel film di Checco Zalone “Che bella giornata” campione di incassi nella storia del cinema italiano. Poi altra chance in una puntata di “Camera Cafè” a fianco di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu ed adesso giunge il turno del teatro con un ruolo da protagonista. Sentito in merito ha dichiarato: “ Sono molto contento di come sta andando la mia carriera artistica. Il debutto dello spettacolo è il 16 aprile e sarà ripetuto il 30 aprile e poi ancora il 14 ed il 28maggio. Sono 4 serate di laboratori Zelig dove porterò in scena la mia prima maschera. Lo spettacolo si chiama Soledades ed è tratto dal romanzo di Gabriel Gancia Marquez con la regia di Gloria Geoni. La trama dello spettacolo può essere sintetizzabile dal concetto che attribuisce alla solitudine Emily Dickinson:” Ha una sua solitudine lo spazio, solitudine il mare e solitudine la morte – eppure
tutte queste son folla in confronto a quel punto più profondo, segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa: infinità finita. Il testo originale è “Diatriba d’amore contro un uomo seduto” ma per ovvie ragioni di licenze abbiamo cambiato il nome.”. Un cast nutrito è consolidato quello dello spettacolo “Soledades” che oltre a Gero Alessio vede la presenza di Rosi Tortorella, Lino Brucoli, Nicoletta Vitelli, Ornella Rossetto, Patrizia Sinatra, Roberto Arrigoni, Ilaria Balucani e Paolo Veneroni. Dunque in attesa del ciack di inizio del debutto in teatro del nostrano Gero Alessi non rimane altro che constatare questo territorio, fucina instancabile di talenti, non ha le potenzialità, le competenze e soprattutto le istituzioni all’uopo destinate, per valorizzare un patrimonio immenso come quello giovanile.
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bravo gero ci fai onore , il teatro è vita