Salute

Fiaccolata della speranza: civile protesta con tanta speranza ma poca “luce”

Donatello Polizzi

Fiaccolata della speranza: civile protesta con tanta speranza ma poca “luce”

Ven, 18/11/2011 - 12:27

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CALTANISSETTA – La “fiaccolata della speranza” ha emanato una luce tenue. La singolare ma significativa iniziativa promossa da alcune associazioni, comitati di quartiere e spontanei, che si è svolta nel pomeriggio di giovedì 17 novembre, ha avuto una partecipazione di persone non molto elevata. Poco meno di centocinquanta nisseni, armati di striscioni, grande volontà, solida determinazione e forti motivazioni, hanno protestato contro l’inconcludenza del sistema politico a Caltanissetta; indicativa la scelta di svolgere la manifestazione in contemporanea alla seduta del consiglio comunale che discuteva l’approvazione del bilancio di previsione per il 2011. Un plauso meritano i gruppi che si sono spesi per l’iniziativa: Movimento “Intesa Civica Solidale”; Movimento dei Forconi, Comitati di quartiere: S. Croce. S. Barbara e Pinzelli; Comitato Spontaneo – L’osservatorio; Comitato permanente in difesa del cittadino; Comitato Insieme per Caltanissetta; Comitato Formazione professionale; Comitato Bilancio Partecipato; Associazioni Inquilini-Assocasa; Associazione Familiari Alzheimer. Il numero dei partecipanti non è sicuramente rivelatore dell’esito positivo della civile e pacifica protesta ma alcune considerazioni sono pertinenti al tema. I nisseni hanno veramente voglia di “protestare” o l’atavica apatia che caratterizza il nostro dna ci impedisce di dar voce alle nostre istanze? O forse non stiamo così male come da più parti si paventa? Tutte e due le domande contengono una porzione di verità.
Ampliando lo spettro della nostra analisi all’intero territorio nazionale, ci domandiamo se davvero i cittadini, le persone, si sentono realmente rappresentate dalle miriadi di associazioni o comitati che nascono come “ funghi” per svariati motivi. La crisi di rappresentatività attanaglia da almeno un quinquennio, i partiti tradizionali e crediamo che (forse) in parte, sia andata smarrita, anche la fiducia nelle consorterie associative. La democrazia permette a ciascuno di noi di farsi portatore d’istanze che ritiene importanti per la società o per la propria città ma se ognuno decidesse di istituire un comitato o un’associazione, in Italia avremmo più di sessanta milioni … di sodalizi. Indipendentemente da ogni considerazione, per la salvaguardia della sovranità popolare, auspichiamo che il vento fresco e pulito dell’associazionismo non smetta mai di soffiare.

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