Mussomeli, pubblico delle grandi occasioni per l’inaugurazione del C.A.L.

MUSSOMELI- L’atmosfera di Palazzo Sgadari ieri, era quella delle grandi occasioni. Il mondo della sanità è stato ampiamente rappresentato, come quello dell’associazionismo, del volontariato e perché no…anche della politica. L’inaugurazione del Centro di Assistenza Limitata per i dializzati (che per la cronaca è già in funzione dalla terza decade di luglio) ha riunito, oltre agli addetti ai lavori e alle personalità del mondo politico-istituzionale, ogni persona comune che ha sentito di dover partecipare a quella vista come una grande conquista per il Vallone. La presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, ha di fatto sancito la concretizzazione di un progetto nel quale hanno creduto e sperato tutti, in primis, i rappresentati istituzionali. A moderare gli interventi, il numero uno dell’Azienda Sanitaria Provinciale, dott. Paolo Cantaro, che in apertura ha detto: ” All’epoca del mio insediamento la distribuzione dei servizi sul territorio era solo il frutto di una carente politica di programmazione. A proposito di questo centro, ricordo che nel corso di un incontro, avvenuto presso il Comune di Mussomeli, ebbi modo di conoscere la storia di Vanessa D’Andrea e delle vicissitudini a cui andava incontro lei e la famiglia, recandosi  3 volte la settimana fuori sede per sottoporsi alla dialisi. Poi successivamente, ebbi modo di sapere che le famiglie interessate dal disagio della dialisi erano addirittura 40, ed allora necessitava una soluzione impellente. Posi il problema in assessorato e da li, ebbe inizio l’iter che oggi si concretizza con questa cerimonia di inaugurazione. Fino a qualche tempo fa, la dialisi era a netto appannaggio del privato che, per diverse ragioni, “deteneva” il 70% circa delle strutture. La scelta di dar vita a questa C.A.L. deve essere vista nell’ottica di rendere omeogeni e pressoché uniformi i servizi sul territorio. Quindi non una scelta contro il privato ma solo l’opportunità di rendere una prestazione alla comunità ed al territorio. Anche se, per dovere di cronaca, va rimarcato che diversi sono stati i tentativi di boicottaggio attraverso un procurato allarme come, attrezzature non sicure, personale non qualificato, ecc. ecc.  messi opera da alcuni operatori del settore. Per fortuna, senza risultato. Oggi il C.A.L. di Mussomeli diventa un modello unico nel suo genere e sicuramente da esportare per una eventuale riproduzione in altri territori dell’Isola. Devo ringraziare personalmente il personale infermieristico di questo C.A.L. che si è formato e si presta senza timore, all’esercizio di una professione che richiede competenza, autorità capacità decisionale.” Via via sono intervenuti il Sindaco di Mussomeli Salvatore Calà, l’onorevole Daniela Cardinale, il dott. Grasso responsabile del C.A.L. e dirigente della U.O. Nefrologia e Dialisi del “S.Elia” di Caltanissetta, Nicoletta Mantio, in rappresentanza dei 6 infermieri in servizio presso il C.A.L., ll dott. Nino Sparacino del Centro Regionale Trapianti, il dott. Battaglia, componente del direttivo nazionale A.N.E.D., il sig Bianca, Presidente Regionale A.N.E.D.,i presidenti provinciale e locale A.N.E.D., Giuseppe Misuraca e Salvatore Rizzo. Le conclusioni sono state affidate, come d’obbligo, all’Assessore Russo che a proposito ha detto: “Il C.A.L. di Mussomeli nasce nell’ottica che è un servizio che spetta di diritto ad un comunità come quella del Vallone. E dove c’è un diritto c’è un dovere da parte della politica ma soprattutto delle istituzioni”. Da li in poi Massimo Russo ha tracciato, per grandi linee, quella che è stata e che è, la storia del suo mandato nel settore della sanità e dei mille problemi che incontra quotidianamente nell’esercizio delle proprie funzioni. Ha concluso dicendo: “La più grande scommessa che abbiamo vinto in questo territorio, non è solo l’apertura del C.A.L. di Mussomeli, ma soprattutto quella di essere riusciti a far accettare il “cambiamento” ad utenti esigenti e sospettosi come quelli che si sottopongono alla dialisi. Il Centro dall’apertura, ha raddoppiato i suoi utenti e, nel giro di pochi mesi, si prevedo che gli stessi possano essere il triplo.”. Da segnalare, un minuto di silenzio chiesto dal presidente provinciale A.N.E.D. Giuseppe Misuraca, per gli utenti defunti quali, Sebastiano Diliberto e Zoda Calogero che sono deceduti durante il trasporto per sottoporsi alla dialisi, e Ciappelli Giuseppe che è stato uno, se non proprio il primo, dei tesserati locali dell’A.N.E.D., venuto a mancare per altra malattia. A conclusione, si è avuta la cerimonia ufficiale di inaugurazione, con tanto di taglio di nastro, presso i locali del C.A.L. al nosonomio “Longo”.

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