MUSSOMELI – Attrae sempre molti curiosi ed affezionati la tradizionale ‘ntinna, ovvero sia l’Albero della Cuccagna che, come accade da svariati decenni, sancisce la conclusione dei festeggiamenti di Gesù Nazareno e con essa, la conclusione delle festività estive. Un quartiere antico e sempre vivo quello di S.Enrico dove la gente rimane ancora legata, non solo a questa antica tradizione, ma ad un modo di vivere tipico dei quartieri che, quasi incredibilmente, sembra svanito in quasi tutti gli altri rioni del centro storico. La ‘ntinna, ha origine antichissime e sembra dunque essere quanto resta dell’arcaico albero sacro di maggio, spogliato di ogni magia e di ogni significato sacrale, e ridotto a gioco nel quale i giovani andavano alla conquista di proteine e calorie aggiuntive, nonché dell’ammirazione delle ragazze spettatrici delle loro esibizioni. All’origine del termine “Cuccagna” c’è probabilmente la radice latina coq- – quella di cucina (coquina), ma anche di “cake” e “kuche”, e nelle varie lingue il paese assume vari nomi. L’usanza è tipica di molti altri paesi dell’Isola e si differenzia da A’Ntinna a Mari , tipico delle località marinare. Si tratta di uno degli antichi giochi marinari che si svolgevano durante i festeggiamenti in onore di San Pietro e Paolo, dove servono abilità e destrezza per riuscire a recuperare una bandiera posta sulla estremità esterna di un lungo albero d’imbarcazione coricato verso il mare.La difficoltà sta nel fatto che l’albero è cosparso di sapone che rende scivolosissima la superficie che deve essere percorsa dai giovani marinai a piedi nudi. L’edizione di quest’anno ha visto concorrere 12 ”audaci”. L’edizione di quest’anno è stata vinta da Vincenzo Mantio.
Mussomeli, una tradizione della notte dei tempi: a ‘ntinna. Il Video e le foto all’interno
Mer, 28/09/2011 - 13:51
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