Oggi, con questo provvedimento giudiziario viene raggiunto uno storico obiettivo che riconosce il diritto dei minori alla salvaguardia della bigenitorialità che ogni cittadino di questa nostra società è chiamato a tutelare, nel rispetto delle leggi e a maggior beneficio della famiglia. Il fatto che un’associazione di genitori sia stata, infatti, ammessa a prendere parte ad un processo a tutela del valore della bigenitorialità non può non rappresentare un preziosissimo passo in avanti per la cultura civica del nostro Paese.
La notizia è certamente clamorosa e pone nuove basi sociali nella ttela della genitorialità; d’ora in poi infatti in questo tipo di contenzioso la collettività potrà intervenire a difesa dei minori che rappresentano il nostro futuro. Tutti noi siamo chiamati a difendere i diritti dei figli alla bigenitorialità, nonché il diritto del minore a coltivare e conservare un adeguato rapporto con entrambe le figure genitoriali quando il dramma della separazione da parte dei genitori compromette la loro serenità, per una corretta ed adeguata crescita e maturazione psico-fisica. Perché i figli di genitori separati possano mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori e quindi ricevere cura, educazione, istruzione, affetto da ciascuno di essi.
Dopo una serie di tentativi, e di pronunce che hanno sottovalutato la portata innovativa di riconoscere la legittimazione di un Ente associativo a salvaguardia di principi alla base dei diritti dei minore, l’associazione ADIANTUM raccoglie finalmente i frutti di un’esperienza iniziata nel 2006 a Varese. Ispiratore dell’evento un romanzo-inchiesta, “Nel nome dei Figli” di Vittorio Vezzetti, pediatra varesino Co-Fondatore di Figlipersempre ONLUS e responsabile scientifico nazionale ADIANTUM.
La coraggiosa ordinanza emessa dal Giudice siciliano del Tribunale Ordinario di Caltanissetta capovolge la prospettiva del problema: in primo piano non le velleità o la litigiosità dei genitori ma l’esclusivo interesse del minore.