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Lari: “Momento storico ma imprenditori recuperino etica”

Redazione

Lari: “Momento storico ma imprenditori recuperino etica”

Gio, 05/05/2011 - 18:41

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Per incidere sulle cause deifenomeni criminalita’, corruzione e evasione occorre che la reazione della societa’ civile avvenga al primo manifestarsi
dei crimini, recuperando l’etica del mestiere di imprenditore.
La legalita’ deve essere normalita’ dell’agire quotidiano. Ci
auguriamo che tutti gli imprenditori seguano questo nuovo
percorso di legalita’ partito da Caltanissetta”. Lo ha
dichiarato il procuratore della Repubblica di Caltanissetta,
Sergio Lari che ha partecipato come relatore al convegno sul
tema “Criminalita’, corruzione, evasione fiscale. Effetti
distorsivi sul mercato e possibili rimedi”. Lari ha poi
aggiunto: “C’e’ il serio rischio che dietro ogni sequestro,
dietro gli arresti e tutta la fase repressiva, ci siano
licenziamenti e che i cittadini rimpiangano la mafia. Noi non
possiamo permettercelo in questo momento storico per il
contrasto all’illegalita'”.
E’ intervenuto anche il sostituto procuratore di
Caltanissetta, Giovanni Di Leo, per il quale “soltanto
prendendo spunto dalla mole di aziende, beni, societa’ e denaro
sequestrati negli ultimi anni dalla magistratura ed affluiti al
Fondo unico giustizia, ci si rende conto che una tale mole di
ricchezza, sottratta al mercato lecito, nascosta al fisco non
puo’ non avere effetti distorsivi del mercato finanziario,
immobiliare, del lavoro e dei trasporti. La recente istituzione
di un’Agenzia per i beni confiscati, non ha risolto il
problema, ma e’ un tentativo di rimediare ad una situazione per
la quale l’Azienda del demanio, che prima li gestiva
affidandoli ad enti territoriali, non era stata strutturata”.
Secondo le stime del governo, i beni sequestrati ammontano a 15
miliardi di euro in poco piu’ di 2 anni, “ma questo – spiega il
magistrato – dato non tiene conto delle somme sequestrate e
confiscate con particolare riferimento ai reati contro la
pubblica amministrazione. Ci sono poi le somme proventi della
lotta all’evasione fiscale, le cui modalita’ sono da rivedere
totalmente se si considera che la Guardia di Finanza e Corte
dei Conti parlano di danno all’erario per piu’ di 100 miliardidi euro all’anno”.