CALTANISSETTA – Esprime delusione per non avere potuto ammirare le opere dell’illustre parente scultore Giuseppe Michele Tripisciano, nipote (figlio del fratello) ed unico erede maschio dell’artista nisseno, che ha visitato Caltanissetta durante la Settimana Santa e che, recatosi in visita la domenica di Pasqua alla mostra permanente allestita a Palazzo Moncada con le opere di Tripisciano, ha trovato il portone sbarrato.
Così l’erede dello scultore in una lettera accorata, in cui è grande anche il rammarico per lo stato di alcuni dei luoghi-simbolo del capoluogo nisseno: “Venerdì ho assistito, dopo tanti anni, alla processione del Cristo Nero, con la partecipazione numerosa di fedeli composti, con il Capitano e la Real Maestranza che apriva la processione, con i portatori scalzi “fogliamari”, il clero, le autorità civili e militari, le due ali di folla con tantissimi stranieri soprattutto tedeschi, francesi, inglesi, ma anche provenienti dalla vicina Malta e ovviamente anche tanti italiani, segno evidente che la processione del Venerdì Santo ha un forte richiamo. Sabato mattino mi sono recato a visitare la triplice mostra negli ex locali dei nobili al piano terra del palazzo municipale. Un plauso agli organizzatori che in sinergia, in un solo posto al centro storico, sono riusciti a realizzare, in tema con la Settimana Santa, tre mostre: l’Associazione Michele Tripisciano, una mostra collettiva di pittura e scultura con quadri di ottima composizione artistica e delle sculture in miniatura, come la Chiesa di S. Sebastiano, il Redentore, l’Urna e tante altre opere realizzate in rame e stagno; la Real Maestranza, una mostra storica fotografica nissena sulla Settimana Santa in Spagna, Sicilia e Puglia, una bella esposizione di fotografie con cui è gemellata con tante città della Spagna come Siviglia, Granata, Crevillent e Malaga, altre città della Sicilia e della nostra Penisola come Taranto, Molfetta, Pulsano e Bitonto; la Proloco un’apprezzabile mostra fotografica delle opere degli artisti Biancardi, realizzatori dei 16 gruppi statuari del Giovedì Santo, dove era possibile ammirare quasi tutte le opere realizzate nella provincia Nissena, con particolari riferimenti a me sconosciuti”.
“Domenica, giorno di Pasqua – prosegue la lettera – dopo avere assistito alla messa in Cattedrale, officiata da S.E. il Vescovo, alla consegna delle chiavi da parte del Capitano della Real Maestranza al Sindaco della Città, avendo appreso dal presidente dell’Ass. Michele Tripisciano che è stata realizzata una mostra su Leonardo da Vinci e, una permanente dedicata a mio zio Michele, mi sono recato al Museo Moncada per rivedere, l’ultima volta è stato in occasione della mostra allestita, anni fa, al Palazzo Bauffremont dal Sindaco Massimo Taglialavore e dall’Ass. Eugenio Candurra, i calchi e alcune opere realizzate e regalate al comune di Caltanissetta dallo scultore nisseno Tripisciano. Purtroppo, con una mia grande delusione, mi sono trovato con un portone chiuso fino il lunedì di Pasqua. Trovandomi vicino alla Biblioteca Comunale penso di fare una visita, anche qui il portone chiuso. Allora penso di recarmi a Monte S. Giuliano al Redentore, una delusione ovunque spazzatura, bottiglie, lattine, pavimenti e ringhiere eliminati completamente, con grande pericolo per grandi e bambini, grafiti nei muri, vetri rotti e tante altre cose a terra, che per rispetto lascio all’immaginazione. Sarebbe stato meglio non andare e avere il ricordo dei miei giovani anni, quando in estate giovane e meno si recavamo al Redentore per trascorrere delle belle serate, definendo Leonardo Sciascia Caltanissetta la piccola Atene dell’epoca. Mentre in tutta Italia, dal Nord al Sud tutte le città hanno le Mostre, i Musei, le Biblioteche, i Palazzi storici aperti al pubblico e ai turisti, tutti i giorni, a Caltanissetta sono chiusi. Signor Sindaco e Assessore alla Cultura non lamentatevi perché i turisti non vengono a Caltanissetta, non è solo la Settimana Santa che attira il turismo. Ora mi è più chiara l’omelia di domenica del Vescovo in Cattedrale”.