Sembra, infatti, che, ai sensi del regolamento il quorum sia necessario solo in prima battuta mentre in seconda battuta è sufficiente la maggioranza semplice. Così ci sarebbero dei vizi e delle irregolarità nel resto della seduta dell’8 marzo che poi ha portato al rinvio e dunque potrebbe essere validata la seconda votazione a maggioranza svoltasi nella stessa giornata che eleggerebbe presidente del consiglio comunale Alfredo Fiaccabrino.
E intanto i consiglieri della Federazione intergruppo nata qualche settimana in seno al civico consesso Alfredo Fiaccabrino, Lorenzo Tricoli, Adriana Ricotta, Ritalba Mazzè, Gianluca Bruzzaniti, Antonio Favata, Massimiliano Turco, Davide Campisi, smentiscono decisamente le considerazioni apparse sul quotidiano “La Sicilia”, dove si sosteneva che gli stessi consiglieri avessero effettuato accordi con il PdL e con il PID al fine di ottenere posti di sottogoverno a fronte dell’appoggio da parte dei Federati al candidato a Presidente proposto dal PDL. “Tale affermazione – si legge nel documento a firma dei consiglieri Federati – oltre a non corrispondere a verità risulta fortemente lesiva della dignità personale, oltre che di quella politica, dei sottoscritti consiglieri, i quali non sono in cerca di poltrone né per sé, né per persone da nominare. La logica di anteporre gli interessi personali ed il clientelismo alle esigenze della collettività è una logica di esclusivo appannaggio proprio del PDL, i cui “appetiti” sono insaziabili e che fino ad oggi ha distribuito prebende agli amici ed agli amici degli amici, attraverso nomine, consulenze e sottogoverni, elargiti a spese della collettività stessa”. Nel documento si ricorda anche come i consiglieri eletti nella maggioranza che sosteneva il sindaco al momento della sua elezione nel 2009 siano, a causa di questo atteggiamento del PdL, “letteralmente scappati, per dissociarsi dalla prassi di inseguire interessi personali piuttosto che l’attuazione del programma elettorale”. “L’accordo che i Federati stanno portando avanti con le altre forze di opposizione – prosegue il documento – e cioé PD, MPA ed UDC, non riguarda solamente la elezione del Presidente del Consiglio, ma un percorso che consenta alle predette forze politiche di concretizzazione proposte che diano risposte ai cittadini nisseni vessati da tasse ingiuste, disperati da una situazione economica e sociale oramai insostenibile, privi di servizi indispensabili quali quelli del settore sociale”. (MS)