RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Il risultato elettorale siciliano si presta a tantissime considerazioni ma mi soffermerò solo sul risultato conseguito dal Movimento 5 stelle che ha davvero sfiorato la possibilità di eleggere il presidente dell’assemblea regionale siciliana, con una vera valanga di voti proveniente non solo dai “grillini”.
Sicuramente la “macchina da guerra” messa in campo dal centrodestra, che ha arruolato spudoratamente noti “possessori di pacchetti di voti” e ha candidato una persona molto nota e molto stimata come Musumeci, ha funzionato alla perfezione, ma nonostante tale sua “efficienza” io sono convinto che il movimento di Grillo non è riuscito a batterla perchè ha commesso diversi sbagli sui quali penso debba riflettere seriamente se non vorrà ripetere la stessa scena alle prossime elezioni nazionali.
Il primo errore è stato quello di essersi permesso il lusso spocchioso di perdere migliaia di iscritti e simpatizzanti della prima ora imponendo Cancelleri senza un vero dibattito interno, un vero confronto, una vera scelta condivisa da tutti gli attivisti e da tutti i competitors dello stesso.
Non ho nulla contro Cancelleri, riconosco sia tra i fondatori del movimento in Sicilia, riconosco che sia un personaggio politico molto noto in Sicilia e che forse la sua sua designazione alla carica di governatore aveva il suo perchè, ma non si può tacere che ciò abbia causato reazioni diasporiche all’interno del movimento, che hanno contribuito alla sua mancata elezione a presidente della Sicilia.
Dopo tutto è successo anche in Sicilia ciò che è avvenuto con la designazione di Di Maio a candidato premier, una persona che stimo molto, che forse avrei scelto anch’io, ma che anch’essa è stata praticamente “nominata” per investitura dall’alto anzichè a seguito di un confronto tra diverse altre belle figure del movimento.
Il secondo errore è stato quello non solo di non cercare di “recuperare” quegli attivisti che per un motivo o per l’altro si sono non solo allontanati, ma hanno anche dato vita ad un’altra formazione politica, ma continuare ad aggredirli come fossero nemici e non persone che hanno creduto nei 5stelle fin dall’inizio, ci hanno creduto al punto di bersi quell’ “uno vale uno” che si è presto dimostrato ciò che era: utopico e ipocrita.
Questi ex grillini “duri e puri” a loro volta hanno commesso l’imperdonabile errore di fare propaganda contro il movimento 5 stelle e contro Cancelleri esattamente come chi si evira per … fare uno scorno alla moglie!
Il terzo errore è stato quello di non individuare personalità davvero eccelse quali assessori in pectore, persone di indiscusso prestigio che, anche senza un contributo attivo sul campo, avrebbero attirato sicuramente i consensi di molti dubbiosi o indecisi.
Tanto per fare un solo esempio, quanti voti ha fatto guadagnare e quanti ne ha fatto perdere la candidatura dell’ex sindaco licatese Cambiano, non solo certamente inviso alle migliaia di siciliani che le case le hanno avute già abbattute o che se le vedranno abbattere nonostante lo stesso Cancelleri, a pochi giorni delle votazioni, avesse tentato diesorcizzare con il distinguo delle “case abusive per necessità” che aveva lasciato sperare in un’applicazione più realistica o in una modifica della legge schiacciasassi della “inedificabilità assoluta” ?
Infine, conoscendo la realtà siciliana e l’inveterata “protesta” del “non voto”, lo staff grillino può davvero autoassolversi per non aver saputo perforare tale diffusa realtà, magari portando la politica fuori dalle grandi piazze ma dentro i quartieri degradati, dimenticati, abbandonati, assumendosi impegni precisi di soluzione dei loro problemi e di risposte concrete alla atavica carenza idrica e cattiva gestione del territorio?
Penso che sommando insieme le decine di migliaia di voti che per ciascuno dei motivi sopra elencati non sono andati al M5s si sarebbero ottenuti quei circa 6 punti percentuali che hanno fatto la differenza tra chi governerà la Sicilia e chi resterà all’opposizione.
Mancano almeno 4 mesi alle prossime elezioni nazionali; non sono molti ma non sono neanche pochi per trarre insegnamento dalle recenti elezioni siciliane.
Qualcuno dovrà avere il coraggio di recitare il mea culpa ma io sono convinto che se a livello nazionale si chiederà scusa (finalmente e doverosamente!) ai tanti Pizzarotti, Cassimatis, ecc., ri-coinvolgendoli ed integrandoli nella lotta comune, se si indicheranno quali ministri in pectore personalità immacolate e capaci, tipo Gratteri per la Giustizia, ad esempio …, se si stilerà un programma realistico e non utopico con scelte non ambigue (su abusivismo, euro, Europa, pensioni, anziani, energia, cuneo fiscale, ecc.), se si farà una grande campagna contro l’astensionismo, impegnando il dimezzamento degli stipendi di questi 4 mesi per questa campagna elettorale in modo da contrastare efficacemente i pennivendoli e le testate di regime, allora davvero il M5s potrà sia raggiungere e superare da solo il 40 % dei voti, sia contare su una splendida squadra di governo che potrà realisticamente invertire la corsa dell’ Italia verso il baratro della disoccupazione, dello sfruttamento dei lavoratori, dello strozzinaggio dello spread e imboccare la strada dell’innovazione, di un vero Nuovo Risorgimento italiano !
Diversamente, sarà un’altra occasione persa, per i 5 stelle e soprattutto per l’Italia, che ben difficilmente potrà uscire dal circolo vizioso in cui da anni è entrata, alla mercè della vecchia politica dei vecchi pupari.
Pino Curatolo
Pino Curatolo: “M5S, capire la lezione siciliana”
Mer, 08/11/2017 - 10:41
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