MUSSOMELI – Ieri mattina, un convegno per gli addetti ai lavori, per gli studiosi e gli appassionati delle tradizioni popolari della settimana santa. Per alcuni dei relatori si è trattato di un gradito ritorno e per altri anche di un ulteriore arricchimento del proprio bagaglio culturale come anche un trasferimento del proprio sapere a quanti stanno a cuore le antiche tradizioni popolari con i suoi riti e sentimenti. Pochine per la verità le presenze all’incontro, anche perché coincidente di altro interessante evento sportivo come il 1° Rally “Città di Mussomeli”. Presente fra il pubblico lo storico lamentatore Cino Lo Manto che, assai compiaciuto, in questi giorni si è intrattenuto con i professori Ignazio Macchiarella e Sergio Bonanzinga, rispettivamente dell’Università di Cagliari e di Palermo, incontrati tantissimi anni fa. In un’intervista rilasciata a “Il FATTO DEL VALLONE” Vincenzo Lo Manto ha manifestato il suo pensiero che è quello di ritornare alle origini, in ordine alla locale tradizione della sera del Venerdì Santo, quando, anticamente, in piazza Umberto, gli addetti alle trombe e ai tamburi delle cinque confraternite stavano assai attenti alle ultime parole della predica del sacerdote per potere lanciare per primo , come se fosse una gara, i propri squilli di tromba, a chiusura della predica, accompagnati dal tamburo, ancor prima della “sepoltura”; come del resto,anche i canti dei lamentatori. Ed il Lo Manto vorrebbe la compartecipazione delle altre Confraternite a questo momento comunitario per non essere solo “privilegio” dell’Arciconfraternita. “Il Venerdì Santo è di tutti, dice l’anziano lamentatore, ed è giusto che le altre confraternite riprendano l’antica tradizione”. Da sottolineare che il Lo Manto ha al suo attivo la formazione di non pochi giovani, anche di altre confraternite, al canto dei lamenti della settimana santa.
Arciconfraternita Madrice: Convegno sui lamenti e studiosi a confronto a Mussomeli: Le interviste
Lun, 27/03/2017 - 12:32
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