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Nel nisseno, 44 cacciatori “impallinati”: revocata licenza per porto fucile, hanno falsificato i bollettini di pagamento postale

Redazione

Nel nisseno, 44 cacciatori “impallinati”: revocata licenza per porto fucile, hanno falsificato i bollettini di pagamento postale

Mer, 10/09/2014 - 09:50

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polizia1NISCEMI – Nei giorni scorsi, gli uomini del Commissariato di P.S. di Niscemi, diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti, hanno provveduto a ritirare 44 licenze di porto di fucile per uso caccia, ad altrettanti soggetti – già denunciati all’A.G. per falsificazione dei bollettini di pagamento postale delle tasse e dell’assicurazione obbligatoria per l’esercizio dell’attività venatoria, e conseguente truffa ai danni dello Stato ed altri Enti Pubblici.  I cacciatori, a seguito di relativo procedimento amministrativo, sono stati colpiti dal provvedimento della revoca del titolo di polizia emanato dalla Questura di Caltanissetta, provvedimento eseguito poi dagli Agenti del Commissariato di P.S. della città della Madonna del Bosco.

I poliziotti,  sulla base di attività di indagine, hanno appurato che a Niscemi numerosi titolari di licenza di caccia, per la stagione venatoria 2013/2014, avevano falsificato i bollettini di conto corrente postali relativi al pagamento delle tasse occorrenti per esercitare regolarmente l’attività venatoria – Attestazione del versamento dei premi e connesse polizze assicurative; Attestazione del versamento della tassa di Concessione Governativa; Attestazione del versamento della tassa di Concessione Governativa Regionale – e principalmente, per ottenere, una volta esibite all’ufficio Commercio del Comune di Niscemi, il relativo tesserino venatorio, truffando così alle casse degli Enti Pubblici e delle Compagnie di assicurazioni svariate centinaia di euro.

Iniziati gli accertamenti sulla documentazione relativa ai cacciatori residenti nel Comune di Niscemi che avevano ritirato il tesserino di caccia stagione venatoria 2013/2014, i poliziotti evidenziavano l’eventuale inesistenza dell’effettivo pagamento delle tasse e dei premi dovuti – attraverso l’esame incrociato della documentazione relativa a centinaia di soggetti con le liste dei movimenti postali.

Dalle verifiche effettuate, si è inoltre scoperto che 50 cacciatori avevano falsificato/clonato, od utilizzato delle false ricevute di pagamento dei bollettini di conto corrente; ricevute, che poi gli stessi avevano esibito presso l’ufficio Comunale competente, per ottenere il tesserino venatorio. I  soggetti individuati, pertanto, venivano deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, per il reato di falsificazione di atto pubblico, e truffa aggravata ai danni dello Stato e di Enti Pubblici.

A seguito dell’attività di indagine, parallelamente, veniva avviato il procedimento amministrativo per verificare la permanenza dei requisiti per la titolarità della licenza di p.s. per il porto di fucile ad uso caccia, procedimento che culminava con l’emissione da parte della Questura di Caltanissetta di 44 provvedimenti di revoca delle licenze anzidette.